martedì 31 marzo 2009

Buon compleanno Salua... a quattro mani!

foto da google

Oggi il blog fa tantissimi auguri di compleanno alla nostra grande maestra.... Salua!

Di lei e della danza del ventre parleremo diffusamente, per sapere intanto qualcosa di più su di lei vi rimando al suo sito.


foto da facebook

Ora voglio solo festeggiarla e ricordare un piccolo aneddoto: anni fa sono rimasta folgorata durante un'esibizione di danza del ventre durante una cena (chiaramente io ero lì per il cous cous... non per la danza!), spinta dalla curiosità mi metto a cercare un corso vicino casa (troppo pigra per allontanarmi...) e su google cerco "danza del ventre San Pietro".....e compare Salua!
Bene, mi dico, è vicinissimo a casa, ci arrivo a piedi, proviamo!!!
Prima lezione: non so nemmeno cosa mettermi e mi presento in jeans e maglietta, arrivo e la lezione prima della mia è ancora in corso, mi metto a curiosare e la vedo per la prima volta, vestita di nero, con una cintura colorata....e il suo bellissimo pancione da futura mamma!

Il primo passo che le vedo fare è un sirtaki...in quel momento una voce automatica dentro di me ha detto: "Che bella che è la MIA maestra!"

La mia maestra poi lo è diventata veramente e lo è tuttora, da circa due anni e mezzo, sono passate molte lezioni, mi ha insegnato molte cose e moltissime ancora ne devo imparare, abbiamo condiviso chiacchiere e sgargarizzate (sgargarizzata = festoso convivio post lezione a base di chiacchiere, cibo e bevande più o meno alcoliche tipico delle Salua's Girls)...ma il mio stupore di fronte alla sua arte è immutato!

Tanti auguri Salua!!!!!

Auguri a quattro mani... sìsì! Oggi si festeggia la nostra maestra, la sua danza, il suo stile e la sua inconfondibile personalità! Anche per me la conoscenza di Salua è stata grazie alla rete, ma sono arrivata a studiare con lei per scelta... per stile. Ed è la cosa che mi piace di più... sapere che ora danzo esattamente come vorrei danzare!

Strano che entrambe danziamo e amiamo la nostra danza e qui ancora nessuna di noi abbia mai intavolato il discorso danza del ventre... lo faremo, con il nostro modo e i nostri tempi, con la nostra lettura di questa meravigliosa arte di donna.
Auguri maestra!

primo incontro danzereccio delle fra... pensato da Salua

Francesca e Francesca

sabato 28 marzo 2009

Alessandra Ferri


Qualche giorno di silenzio prima di parlare di lei, la musa della danza, Alessandra Ferri.
Guardarla danzare è un esperienza unica, armonia perfetta.
Un biografia nel dettaglio la potete trovare cliccando qui, io mi limito a rimandare ai tratti più significativi di questa donna meravigliosa.

Nasce a Milano e studia danza presso il Teatro alla Scala fino a 15 anni, quando vince una borsa di studio e perfeziona i suoi studi all'estero. I più grandi teatri del mondo sono stati calcati dalle punte di Alessandra Ferri e con la sua grazia ha incantato il pubblico di tutto il mondo.



La danza classica però non è l'unica strada di Alessandra. Nel primo video che posto qui, danza sulla musica di Sting... suggestivo ed emozionante.
Nel 97 partecipa coma modella, coautrice e musa ispiratrice al progetto fotografico ARIA di Maurizio Ferri.



Nel 2007 l'addio alla danza, qui l'intervista di Repubblica dove spiega i motivi e la scelta.
Lasciare il palcoscenico a 43 anni, all’apice di una carriera internazionale... la classe di una grande ballerina... in Romeo e Giulietta



giovedì 26 marzo 2009

Un Monton De Estrellas

foto da flickr

Giovedì, stasera a lezione di danza, c'è il sole, fuori si sta bene!
Venendo al lavoro con la mia Eligia Micra Grigia metto su il cd di salsa che tengo nel cruscotto...ed ecco la mia canzone preferita, l'ho ballata tante e tante volte ma ogni volta che la ascolto me ne innamoro!
Ascoltandola ripenso sempre al suo autore, Polo Montanez...vi rimando ad una sua intervista e ad una piccola biografia, mi piace però estrapolare solo qualche frase che mi ha colpito:

"La mia carriera è cominciata fin da piccolo. Sono figlio di un contadino di mestiere "carbonero" che, dopo il lavoro nei campi, la sera faceva musica per la famiglia."

"Nasce nelle montagne del Rosario, Cuba, il suo nome Fernando Borrego Linares, chiamato Polo Montañez, offre una musica trasparente come i fiumi delle sue montagne. Non serve conoscere la lingua spagnola per capirla; le sue tonalità e i suoi ritmi raggiungono paralleli intenzionali."

"Polo Montañez compone mentre cammina o porta il trattore; mentre nuota; sotto la pioggia, sotto il sole, o la luna; quando semina la terra e perfino dormendo. “Se non compongo e non canto, non sono nessuno” afferma."

"Nel suo paese canta nei quartieri, al figlio, alla madre, anche a quel che vola. E non solo con la sua voce, anche con il suo intero corpo. "

Mi scopro sempre inconsciamente attratta da questi personaggi che coniugano la loro arte con l'amore per le loro origini e la loro terra, Polo Montanez è di certo uno di questi, le sue sono origini "montanare", non sapeva leggere e scrivere la musica eppure ci ha regalato canzoni bellissime, proprio perché piene dell'amore che aveva non solo per la musica ma per la natura e per la vita in assoluto.

Purtroppo quest'artista è venuto a mancare troppo presto, morto in un'incidente automobilistico il 26 novembre 2002...le sue canzoni ci parlano sempre di lui....

giovedì 19 marzo 2009

Ballo con papà

Foto da babeblog
Spero che nessuno me ne voglia (ma tanto il blog è mio! Anzi nostro!) ma oggi uso il blog per fare gli auguri a tutti i papà...e soprattutto al mio amatissimo papà!
Curiosando su internet ho trovato queste geniali pantofole padre/figlia, proprio per ballare con papà. Le trovo tenerissime, se interessano trovate qui altre info.
I miei primi balli li ho fatti proprio con lui, in salotto, con le sue amate canzoni di Julio Iglesias, abbiamo continuato poi nel corso degli anni con valzer in piazza al paesello ogni estate.
Proprio in onore dei balli con il proprio papà, ecco a voi una canzone che per me è fonte di ricordi inesauribili: Lauretta di Enrico Musiani.
Ad ogni matrimonio del mio paese (tutti, non si scappa...e credo accada anche in altri paesi!) questa è la canzone finale che accompagna il ballo della sposa con il papà, il saluto alla "bimba che diventa donna" (mmmhhh)...il tutto ovviamente contornato da commozione, lacrime, pianti e soffiate di naso!
Sarà che sono legata tantissimo alle mie origini e tradizioni, anche quelle che oggi sembrano un po' desuete, ma quando sento questa canzone ho sempre un brivido...
Buon ascolto!


martedì 17 marzo 2009

San Patrizio e La Danza Irlandese

foto di mturnage

Quale miglior modo per festeggiare San Patrizio?
Un bel boccale di birra scura? Anche... ma noi qui festeggiamo a modo nostro e per prima cosa parliamo di una delle danze popolari
più suggestive che esistano. La danza Irlandese.


Le danze Ceili sono quelle cosiderate come le più “irlandesi”. Si suddividono in danze di cerchio (es. Circolo Circasso), danze in schiera (es. Virginia Reel), ecc.
Il termine “Ceili” può assumere innumerevoli significati, per esempio nell’ambito delle danze irlandesi “Ceili” significa una riunione, una festa accompagnata da musica, canzoni, balli a cui partecipano tutti gli invitati.
Le scarpette sono protagoniste assolute nella danza irlandese, siano esse le leggere scarpine con i lacci intrecciati sul davanti o le pesanti scarpe nere con lucide fibbie argentate, con cui si marca rumorosamente a terra il ritmo della musica in vivaci e frenetiche danze.

Per una panoramica sulla storia e sulle tipologie di danza irlandese rimando direttamente a questo blog ricco di informazioni, foto e link.
Sarebbe un peccato fare copia e incolla... si legge tutto d'un fiato e lo consiglio vivamente.

Un altro link interessante è questo . Qui infatti possiamo trovere una distinzione di stili con annesso studio dei ritmi utilizzati.
Interessantissimo.

Per chi volesse studiare questa danza la ricerca in rete non deve essere troppo facile, infatti cercando corsi di danza irlandese su roma, il risultato più recente è datato 2006... forse però chi è interessato saprà trovare altri canali.

Per assaggiare un pò d'irlanda ecco un bel video di danza irlandese.
Felice San Patrizio



lunedì 16 marzo 2009

Azucar!

foto da Daily News

Voglio iniziare la settimana con un moto di ottimismo, ricordando un’artista che ha fatto proprio dell’ottimismo e dell’amore per la vita una bandiera: Celia Cruz, “la reina de la salsa”….qui di seguito in un’immagina giovanile.

foto da npr

Non voglio certo star qui a ripercorrere la sua carriera e la sua biografia, potrei intrattenervi per ore: parliamo infatti di un’artista che per oltre quarant’anni ha incantato le platee con il suo carisma, la sua voce calda, la sua arte, il suo sabor

Il titolo del post (azucar/zucchero) riprende un’esclamazione tipica di Celia: zucchero ovviamente non inteso solo come alimento…gridando a tutti il suo “azucar”, lei voleva ricordarci tutto il “dolce che possiamo distillare” dalla vita, esortava all’ottimismo, alla gioia di vivere anche nelle situazioni più difficili…
Lo gridava con tutto il suo orgoglio di cittadina cubana, nonostante la sua lontananza da Cuba fosse per lei un dolore mai sopito: dopo anni lontana dalla sua patria riuscì a tornarci per un concerto solo nel 1990, in territorio tra l’altro statunitense, nella base di Guantanamo, lì raccolse un pugno di terra cubana da cui non si separerà mai più…la terra con se anche dopo la sua scomparsa nel luglio del 2003.

Mi soffermo sull’inno all’ottimismo di questa grande artista e penso che questo è quello che ho sempre amato nella salsa, espressione di un popolo che veramente vive di poco e riesce a gioire di ancora meno.
Ho sempre pensato che il loro ballo sia l’esternazione di un "sorriso interiore" che è più forte di tutto, che esplode per il solo fatto di esistere!

Concludo con il testo e la traduzione di una canzone famosissima, interpretata da Celia,
La vida es un Carnaval”…lei amava vivir cantando….io amo vivir bailando!


Todo aquel que pienseque la vida es desigual tiene que saber que no es asíque la vida es una hermosura hay que vivirla.
Todo aquel que piense que está solo y que esta mal tiene que saber que no es así que en la vida no hay nadie solo siempre hay alguien.
No hay, no hay que llorarpues la vida es un carnavaly es mas bello vivir cantando
No hay, no hay que llorarpues la vida es un carnavaly las penas se van cantando
Todo aquel que piensa que esto nunca va a cambiar tiene que saber que no es as íque en la vida hay momentos malos y todo pasa
Todo aquel que piensa que la vida es siempre cruel tiene que saber que no es asíque la vida que buena cara y todo cambia
Carnaval es para reirpara gozar, es para disfrutarhay que vivir cantando
La vida es un carnaval todos podemos gozar
Carnaval ay señores hay que vivir cantando
Todo aquel que piense que la vida es cruel nunca estará soloDios está con el
Para aquellos que se quejan tanto
Para aquellos que viven pecando
Para aquellos que usan las armas
Para aquellos que se hacen la guerra
Para aquellos que nos contagian
Para aquellos que nos maltratan
Para aquellos que nos contaminan
Para aquellos que no nos quieren


Tutti quelli che pensano che la vita è ingiusta devono sapere che non è così che la vita è gioia e che bisogna viverla.
Tutti quelli che pensano di essere soli e stanno male devono sapere che non è così che nella vita non si è mai soli perchè c'e' sempre qualcuno.
Non c'e' da piangere poichè la vita è un carnevale ed è più bello vivere cantando non c'e' da piangere poichè la vita è un carnevale e i dolori se ne vanno cantando
Tutti quelli che pensano che non cambierà nulla devono sapere che non è così che nella vita ci son periodi difficili e poi tutto passa
Tutti quelli che pensano che la vita è sempre crudele devono sapere che non è così che occorre far buon viso a cattivo gioco e che tutto passa
Il carnevale e' per ridere per godere , per approfittare bisogna vivere cantando
La vita è un carnevale tutti possiamo goderne
E' carnevale signori bisogna vivere cantando
Tutti quelli che pensano che la vita è crudele mai saranno soli Dio e' con loro
Per quelli che si lamentano tanto
Per quelli che vivono peccando
Per quelli che usano le armi
Per quelli che si fanno la guerra
Per quelli che ci contagiano
Per quelli che ci maltrattano
Per quelli che ci contaminano
Per quelli che non ci amano

venerdì 13 marzo 2009

Eleonora Abbagnato - una stella a Parigi

foto di Amenove

Siamo già in ritardo in effetti... un blog di danza non può non parlare di Eleonora Abbagnato.
Grazie al channel degli amicidelladanza che hanno postato questo video, possiamo vederla in tutta la sua bravura e bellezza.



Per chi non la conoscesse è "solo" la prima ballerina all’Opéra Garnier, ha ventotto anni e ha deciso di dedicare tutta la sua vita alla danza.
Ecco cosa dice durante un'intervista «Ho iniziato a ballare da sola. Mio padre e mio fratello trascorrevano intere giornate guardando le partite di calcio. Io, invece, vivevo in un altro mondo, con il mio televisore e i miei video di danza classica» ... «Non mi pento di non aver giocato con le bambole. Ho fatto quello che volevo». Così a quattorcianni parte dalla sua Sicilia alla volta di Parigi.

foto di Chiara03

«I ballerini delle generazioni precedenti hanno ballato le stesse opere dai sedici ai trent’anni d’età. Io invece non riuscirei mai a rappresentare “Il lago dei cigni” per tutta la vita. Sai che noia?»

Bella, intelligente e bravissima. Un carisma da brivido, vederla ballare è una ventata di stile ed eleganza.

Per riuscire ad avere una panoramica più ampia su di lei e sulla sua danza consiglio vivamente il suo myspace, ricco di video, foto e commenti.

Buona danza

giovedì 12 marzo 2009

Volevo sposare Steve La Chance


Si lo ammetto….Steve La Chance era il mio sogno di bambina!!!
Era il lontano 1985, lui faceva furore in tv a Fantastico 6 con la compagna dell’epoca, Galyn Gorg, anche lei stupenda ballerina di cui ero ovviamente gelosissima!



Io ero niente più che un bozzolo di 9 anni in “leggerissimo” sovrappeso (visione estremamente ottimista!) ma volavo con la fantasia e mi immaginavo impegnata con lui in mille prese aeree (tipo facchino che solleva un pacco, l’effetto sarebbe stato quello...)

In sua assenza però non mi avvilivo e cercavo, davanti allo specchio, di copiare qualche passo di danza che gli vedevo fare…ora, il risultato era ovviamente impietoso ma io mi divertivo lo stesso e ballavo, in fondo la danza non è un qualcosa che facciamo in primis per una nostra gratificazione? Per divertirci??? Ecco, all’epoca io rispecchiavo totalmente questa visione…l’idea di poter essere piacevole con la mia danza anche agli altri mi è balenata dopo molti anni (e chili in meno).

Naturalmente gli anni passarono ma io Steve non l’ho mai dimenticato, anche ora lo seguo ad Amici, le sue frasi in italiano americanizzato (o americano italianizzato???) sono per me musica…

Per i nostalgici come me ecco qui la sigla di quel favoloso Fantastico 6 con Steve e Galyn….look anni ’80 al potere!




A grande richiesta dei miei "lettori"...ecco a voi l'altra sigla di Fantastico 6...."Sugar Sugar", il debutto della più Amata dagli Italiani.....vai Lorella!!!!

mercoledì 11 marzo 2009

martedì 10 marzo 2009

Voglio vederti danzare


Oggi lascio la parola a questa canzone di Franco Battiato, tratta dall'album L'Arca di Noè, suggestiva espressione di un mondo di "danza" e di "danze"...

Voglio vederti danzare
come le zingare del deserto
con candelabri in testa
o come le balinesi nei giorni di festa.
Voglio vederti danzare
come i Dervisches Tourners
che girano sulle spine dorsali
o al suono di cavigliere del Katakali.
E gira tutt'intorno la stanza
mentre si danza, danza
e gira tutt'intorno la stanza
mentre si danza.
E Radio Tirana trasmette
musiche balcaniche, mentre
danzatori bulgari
a piedi nudi sui braceri ardenti.
Nell'Irlanda del nord
nelle balere estive
coppie di anziani che ballano
al ritmo di sette ottavi.
Gira tutt'intorno la stanza
mentre si danza, danza.
E gira tutt'intorno la stanza
mentre si danza.
Nei ritmi ossessivi la chiave dei riti tribali
regni di sciamani
e suonatori zingari ribelli.
Nella Bassa Padana
nelle balere estive
coppie di anziani che ballano
vecchi Valzer Viennesi.

lunedì 9 marzo 2009

Incontro con Butoh

fonte immagine magall

Danza Butoh.
La prima volta che mi sono trovata davanti a questa danza è stato cinque anni fa, quando durante un corso di disegno dal vero ci è stato presentato un danzatore Butho.

Non conoscevo questa danza e ne ignoravo le origini e lo stile, mentre lo guardavo danzare però ho capito che dietro a movimenti apparentemente contorti e alla sensazione di una liquidità articolare, si nascondeva qualcosa di profondo.

Il gioco per noi era. Cogli l'attimo in cui il danzatore si ferma e cogli con un tratto il senso di quello che vedi. Tanti fogli sono caduti a terra ricchi di segni tremanti, ma la luce puntata su quel corpo nudo e l'intensità dello sguardo del danzatore mi sono rimasti dentro.

Lo scorso weekend, il 7 e 8 marzo è si è danzato Butho con CORPO ACQUEO: un laboratorio di ricerca tra Danza Butoh e Danza Contemporanea con MARCELLA FANZAGA (per info marcella.fanzaga@tiscali.it oppure danvideo@tin.it)
allo IALS di Roma.

Per chi non la conosce ecco qualche info molto interessante, che ci permette di andare a fondo a questo stile... per vedere oltre al movimento o alla stasi del corpo per leggere attraverso

La danza Butoh nasce in Giappone nel secondo dopo guerra ed esprime la tragedia dell'olocausto e della bomba nucleare vissuto dal popolo giapponese. Si colloca tra i due diversi teatri giapponesi: teatro nô e teatro kabuki.

Le caratteristiche principali sono le seguenti: sospensione del tempo caratterizzata da un immobilismo quasi ieratico dove gli attori eseguono pochi movimenti lenti.

il corpo è sempre teso e contratto: le mani sono quasi chiuse a pugno, i piedi sono piegati verso l'interno, le gambe con le ginocchia piegate che si toccano o che non si toccano e il busto rivolto in avanti.

il viso, spesso ricoperto da un cerone bianco per renderlo più anonimo, esprime la sofferenza con smorfie drammatiche, le pupille degli occhi vengono alzate verso l'alto e nascoste dalle palpebre leggermente abbassate. Lo sguardo sembra perso, smarrito nel vuoto. Questi corpi che assumo posture goffe e rigide, hanno una loro sensualità e armoniosità.

Gli attori sono indipendenti tra di loro e le poche volte in cui entrano in contatto, lo fanno in modo violento. Sulla scena il silenzio degli attori è rotto solo da suoni inquientanti e ripetitivi. Gli attori giocano spesso con degli specchi o vetri, dando, il senso del doppio, dell'inganno, della trasparenza.

Lo spazio creto risulta confuso, quasi uno spazio della memoria creato da una scenografia essenziale e dall'uso del chroma key che crea sovrapposizioni e ambienti nuovi. La scena attraverso il video si rinnova, si allarga creando, in questa situazione, una sensazione di smarrimento.
Per altre info sulla danza Buto vi rimando qui al sito dell'International Dance Association.

Ecco un video, lo trovo molto suggestivo, ma... non sono dentro a questa danza quindi non posso segnalare compagnie o danzatori famosi, se qualcuno volesse aggiornarmi sarei felice di inserire le nuove info al post.

giovedì 5 marzo 2009

Mi ricordo...


Guardo questa bella immagine di Isadora Duncan, mi ricorda le foto delle mie nonne da giovani.
La guardo e penso alla sua bellezza elegante e discreta, penso alle foto in bianco e nero e un po' rovinate che trovo spesso nei cassetti di casa, le signore del mio paesino abruzzese, fotografate nelle poche occasioni di festa che la vita di campagna concedeva, con i loro vestiti semplici e magari i fazzoletti in testa...ma con la stessa luce negli occhi...
Proprio oggi, per motivi su cui ora non mi soffermo, ci tengo a ricordare una di queste signore e ricordo tutte le volte che scorrazzavo con le mie due inseparabili amiche per casa sua, tutte le volte in cui ci ha preparato la merenda nei pomeriggi delle mie meravigliose estati lì al paese, tutte le volte in cui ci sgridava perché la domenica non ci aveva viste a messa!
Penserete che questo post con la danza non c'entra nulla, a parte la "presenza" iniziale di una delle madri della danza moderna, ma non è così: proprio in quelle estati è nata la mia passione per la danza, proprio nella piazza di quel paesino in cui ci voleva poco ad organizzare una serata danzante, bastava qualcuno che imbracciasse un'organetto (meglio conosciuto in Abruzzo come Lu ddu' bbotte) e si ballava...magari ancora stanchi per la giornata che si stava concludendo ma con la voglia di godere di quei piccoli momenti di allegria che ci rinfrancano lo spirito!
Questo è quello che mi racconta mia nonna, di quelle serate, in cui il ballo era per loro un diversivo ad una vita non facile, dei pomeriggi in cui andava con le amiche a prendere l'acqua alla fonte, con le conche di rame in testa...ma tornando cantavano allegre, nonostante il peso che portavano, per la "passeggiata" in compagnia.
Per me la danza è questo: allegria, evasione, spensieratezza, passione, voglia di pensare ad altro e di scacciare i momenti più pesanti della giornata!
Un piccolo ringraziamento a tutte quelle bellissime signore, di cui parlavo prima, che mi hanno trasmesso queste sensazioni con i loro sorrisi...

mercoledì 4 marzo 2009

Danza Barocca Spagnola

fonte immagini Ludovicbecker

Entro nel vivo del blog con una scoperta.
Come ogni mese ricevo la newsletter del Duncun 3.0, è qui che ho trovato questo interessante stage aperto a danzatori e musicisti per il prossimo week end.

Di seguito tutte le info per chi volesse partecipare

Sabato 7 e Domenica 8 Marzo 2009
Stage di danza barocca spagnola
con Ana Yepes

Lo stage, aperto a danzatori e musicisti, prevede un numero massimo complessivo di 28 iscritti.

Programma
Il corso, in questo secondo appuntamento, prosegue nell'introduzione alla danza barocca spagnola come praticata nel XVII secolo, attenendosi per lo stile ai trattati di Esquivel de Navarro Discursos sobre el Arte del Danzado (Sevilla 1642) e Juan Antonio Jaque El Libro de danzar (XVII secolo), a cui si farà riferimento per comprendere il processo di ricostruzione.
Il corso base, aperto a studenti di ogni livello, prevede 10 ore. All'apprendimento dei passi base farà seguito lo studio di variazioni di Folìa e, a prosecuzione del tema dell'anno precedente, di nuove variazioni di Españoleta.
Per gli studenti di livello intermedio o avanzato sono previste ulteriori 2 ore in chiusura del corso, incentrate sullo studio della Pavana
Gli allievi che già suonano le nacchere, o che vogliono cominciare a studiarle, sono invitati a portarle. Per il corso intermedio avanzato è previsto l'uso del ventaglio.
Al termine sarà rilasciato un attestato. La partecipazione al corso è convertibile in credito formativo presso Accademie, Università e Conservatori.

Orari:
Sabato 7 marzo:
ore 11-14 tutti
ore 15,30-18,30 tutti

Domenica 8 marzo:
ore 9,30-13,30 tutti
ore 15,00-17,00 livello intermedio/avanzato

Costi:
corso base (10 ore) euro 130,00
corso completo (12 ore) euro 150,00



Chi è Ana Yepes? ecco la sua biografia:

ANA YEPES ha studiato musica a Madrid, L'Aia e con Nadia Boulanger. Ha conseguito il diploma di insegnante di Danza Antica presso la Guildhall School of Music & Drama e il certificato di danza presso la Sorbona di Parigi. Fra le produzioni operistiche per le quali è stata coreografa figurano Rinaldo, Orlando, Giulio Cesare, Beatrix Cenci di Ginastera, King Arthur, Indes galantes, Hippolyte et Aricie, Carmen, Manon di Massenet e Le Bourgeois Gentilhomme di Lully. Dei teatri e compagnie con cui ha collaborato in qualità di danzatrice e coreografa si ricordano, fra gli altri, l'Opéra National de Paris, l'Opéra de Montpellier, il Grand Théâtre de Genève, la Royal Danish Opera, la Royal Opera, la New York City Opera, Les Arts Florissants, la Brooklyn Academy of Music, Ris et Danceries e il Trio Yepes. Ha lavorato con direttori quali Francisco Negrin, Alfredo Arias, Jean-Marie Villégier e Mireille Laroche. Con la sua compagnia presenta programmi barocchi e brani di danza contemporanea. Insegna regolarmente in Europa, America del Sud e del Nord e in Giappone.

E soprattutto, di cosa si tratta la danza barocca spagnola? Qui la fonte, e di seguito per esteso, visto che è molto interessante!

"Danza barocca Danza sviluppatasi in Europa nel secolo XVII e nei primi decenni del secolo XVIII. Raggiunse il suo massimo sviluppo in Francia, alla corte di Luigi XIV. La grande tradizione della danza rinascimentale italiana era stata portata in Francia da Caterina de' Medici, sviluppandosi nei ballets de cour (balletti di corte) e negli intermezzi, sfarzose rappresentazioni teatrali di corte alle quali i nobili partecipavano come attori e danzatori dilettanti.

Tali rappresentazioni erano caratterizzate da effetti speciali, da coreografie di grande effetto e da passi di danza estremamente virtuosistici. Lo stesso Re Sole era ammirato per le sue qualità di ballerino (si dice che il soprannome di Re Sole gli sia derivato da un'interpretazione del Sole in una danza di corte intitolata Ballet de la nuit) ed era solito esibirsi in commedie e divertissements. Le danze di corte si aprivano con il branle, spesso trasformato in contraddanza, a cui faceva seguito la corrente, danza eseguita da una coppia alla volta seguendo un ordine che corrispondeva all'importanza sociale dei ballerini. In seguito, questi balli furono soppiantati dal minuetto, la danza barocca più rinomata presso le corti europee, accanto alla bourrée, al rigaudon, alla gavotta e alla contraddanza.

Nel 1661 Luigi XIV fondò l'Académie Royale de Danse affidandone la direzione a Pierre Beauchamp, suo maestro. Verso il 1670 egli codificò una forma di notazione della danza che venne in seguito diffusa grazie alla pubblicazione, nel 1700, del celebre testo di Raoul-Auger Feuillet, Choréographie. La circolazione del libro, che venne tradotto in inglese, tedesco, italiano e spagnolo, permise ai maestri di ballo di città e paesi diversi lo scambio di nuovi passi e coreografie, 400 delle quali sopravvivono ancora oggi.

A metà del Seicento la danza uscì dall'ambito ristretto ed esclusivo delle corti, per divenire spettacolo aperto a un pubblico pagante. In quegli anni, le scene musicali in Francia erano dominate da Jean-Baptiste Lully, violinista e ballerino di origine italiana, maestro di musica della famiglia reale, dalla quale aveva ricevuto l'incarico di costituire un teatro di corte. Lully ricevette in affitto l'edificio del Jeu-de-Paume, dove furono allestiti per il pubblico spettacoli teatrali e danze da una compagnia di professionisti: fu la nascita di una delle prime compagnie ufficiali di danza e balletto. L'impiego di ballerini professionisti, che segnò un'evoluzione nel campo della danza, portò allo sviluppo, talvolta esasperato, dell'aspetto virtuosistico, nonché alla creazione e codificazione di passi, posizioni e coreografie che costituirono la base della tecnica del balletto classico."

Che dire, tutto questo dire sulla danza barocca mi ha fatto cercare info, così ho trovato questo sito dedicato alle danze antiche.

Buona danza.

martedì 3 marzo 2009

Danza e Tulipani



Per il mio primo post su questo "blog a due" prendo spunto da quest'opera di Maria Grazia Luffarelli: Tulipani Danzanti.

Forse perché quest'immagine mi trasmette freschezza, forse perché i tulipani sono i nostri fiori preferiti (messaggio nemmeno tanto velato ai nostri rispettivi! Volete regalarci dei fiori??? Tulipani a tutto spiano!), forse per il titolo dell'opera.

Credo che la ragione principale sia una però: mi piacerebbe davvero che la nostra danza sia, agli occhi di chi ci guarda, dolce come quella dei fiori in un campo, mossi dal vento.
Non so se a voi fa lo stesso effetto, io passerei ore a guardare ipnotizzata la loro "coreografia", immaginando dentro di me la musica che li sta accompagnando.

Ora non illudetevi, dopo quest'inizio romantico tornerò presto al mio stile cinico e, lo ammetto, anche acidulo!!! Presto non farete fatica a capire quale Francesca sono!

Benvenuti a tutti...

Nasce PASSOADUE


Prende il via un progetto a due dedicato alla danza e a tutto ciò che ruota attorno alla nostra passione.

Siamo in due, da qui il nome del blog. PASSOADUE. Due punti di vista e più di due prospettive, quattro occhi e quattro mani per scrivere post, racconti, suggestioni attorno alla danza.

L'unico presupposto da cui partiamo è: ci piace la danza, ci piace tutta la danza, e per danza intendiamo tutto ciò che implica il movimento del corpo. In danza includiamo ogni tipo di ballo, dalla danza classica alla danza popolare.

Chi siamo
Francesca è il nostro nome e non è l'unica cosa che condividiamo. Scoprirete passo dopo passo le nostre differenze, visto che le assonanze sono più evidenti.
Prima di tutto le nostre passioni: per Francesca danza orientale e tango; per Francesca danza orientale e salsa.
Scoprite da voi chi è chi.

Buona lettura.