giovedì 30 aprile 2009

Ho fatto un sogno....

Foto da blogscienze

La ragazza in foto chiaramente non sono io, con i gatti che scorrazzano per casa non posso permettermi questo piumone candido!
Stanotte, mentre dormivo beatamente come lei, ho fatto un sogno che con la danza ha molto a che vedere: ho sognato di ballare un passo a due con Leon Cino!!! Leon, il ballerino della trasmissione Amici di Maria De Filippi per intenderci...

Sarà stata l'influenza della giornata mondiale della danza, ieri 29 aprile, o il fatto che ormai non faccio che pensare alle prove di danza e le sogno la notte???
Non mi dilungo sul sogno, volevo solo informarvi sul fatto che anche la mia attività onirica ormai è a senso unico!
Per darvi un'idea della mia performance nel sogno eccovi un video di Leon e la collega Anbeta Toromani , anche lei da Amici...la mia stessa leggiadria...;-)

martedì 28 aprile 2009

29 Aprile 2009 - Giornata Mondiale della Danza


Sabato pomeriggio ho acceso la TV alla ricerca di danza. Sapevo di trovare Academy su RAI2. Così con il blocco in mano ho preso i nomi della giuria con l’intento di ricercare notizie, biografie da riportare qui.


Poi stamattina, mi sono ritrovata un’invito per la 27° Giornata Mondiale della Danza, e non potevo di certo lasciarmi l’occasione di scriverne qualcosa.

Così eccomi qua alla ricerca di articoli, notizie e informazioni su questa giornata istituita dall’Unesco in onore di Jean Georges Noverre, primo teorico del balletto nato nel 1727.

Una giornata importante per tutti quelli che praticano e vivono la danza, ma anche per tutti quelli, come me, che la amano a distanza, guardandola con un pizzico di nostalgia per non averla potuta/e voluta studiare da piccola.

Un articolo interessante del 27 aprile mi riporta all’inizio di questo post. Infatti da questo articolo prendo parti di un’intervista a Luciana Savignano, danzatrice classica e contemporanea di grande rilevanza.


Le si chiede nell’intervista di dare una motivazione al proliferare di danza in festival, teatri e libri, e in tutto il discorso che fa l’elemento che trovo più interessante è questo “anche il contemporaneo negli ultimi anni sta prendendo piede, soprattutto tra i giovani, che cercano linguaggi più immediati, che rispecchino la vita reale. Le geometrie morbide, i movimenti plastici, naturali del contemporaneo sono più facili da comprendere rispetto al balletto, visto come qualcosa di lontano, irraggiungibile”.

Bellissimo!

La danza concepita come arte totale, che mescola teatro, arti visive, multimedialità, video e installazione. “La danza va in questa direzione: verso la contaminazione delle arti senza vincoli o costrizioni. Un modo libero e liberatorio di esprimersi. Credo sia questo il senso della danza di oggi”.

Detto questo, gli eventi in programma per celebrare la 27° Giornata Mondiale della Danza sono molti, soprattutto a Milano, ma anche a Napoli, Roma.

Per festeggiare io lascio con il video Mi Vida interpretato da Savignano e Murro.


venerdì 24 aprile 2009

Soiree Orientale - 10 maggio 2009, Roma


Ricevo e ho il piacere di inoltrare.
Uno spettacolo di danza orientale, presentato da una delle insegnanti di danza orientale più apprezzate a Roma, Valentina Mahira.

Valentina Mahira presenta lo spettacolo Soiree Orientale, spettacolo di Nada Chouaib, con la partecipazione di molte danzatrici del panorama romano della danza del ventre.

Insomma un evento da non perdere!

Per chi non la conoscesse, Nada Chouaib è una danzatrice e coreografa libanese, insegna danza orientale dal 1999 a Parigi e tiene vari stage in Francia, Marocco, Italia e Libano.
Il suo insegnamento è fondato su una tecnica rigorosa. Perfeziona la sua tecnica nella danza orientale al Cairo, mentre a Parigi, studia danza contemporanea, varie tecniche corporee olistiche e danze tradizionali (flamenco, danza africana…), che le permettono di esprimersi artisticamente dando vita ad una danza orientale contemporanea e contaminata.

Nel 1998 fonda la compagnia Adelante a Parigi, nel 1999, si uniscono a lei Annie Nganou e Hiroko Dohi. Le tre firmano numerose cocreazioni: Le Langage des Oiseaux (1999), Cité de Femmes (2000), Yalla! (2002), Yalla2 (2005), presentate in molte città francesi, in Portogallo e in Libano.
Nel 2006 coreografa e cura la regia di Traversées, creazione di danza orientale contemporanea per 6 danzatrici, la cui prima viene rappresentata al Teatro Reale di Marrakesh e nel 2007 al festival “Orient sur danse” presso l’Istituto del Mondo Arabo a Parigi.

Valentina Mahira da più di dieci anni si dedica alla danza orientale egiziana ed araba.
Gli insegnanti che più di tutti determinano la sua crescita artistica e professionale sono Djamila Henni-Chebra , Raqia Hassan e le celebri danzatrici Dina e Randa Kamal.
Nel Settembre 2005 cura ed interpreta insieme alla collega Salua lo spettacolo “Il fiore delle mille e una notte” dedicato a Pasolini in occasione de “La notte bianca” realizzata dal Comune di Roma in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Personalmente ho studiato in alcuni stage con Valentina Mahira, e ho frequentato lo stage con DJamila Henni Chebra organizzato da lei, e devo dire che mi sono trovata molto bene.
Uno stile pulito ed elegante, vale la pena di essere ammirato in uno spettacolo!

Ecco i dettagli per prendere i biglietti:

Soiree Orientale
10 maggio 2009 ore 21.00
Teatro Greco
Via Leoncavallo 14/16
Roma

info e prenotazioni
Valentina Mahira 339/3200470
www.valentinamahira.it

Altra news legata all'evento è lo stage tenuto dalle da Valentina Mahira durante il Festival Danza e Dintorni, il 9 e 10 maggio.
Per info inviate una mail qui!

mercoledì 22 aprile 2009

Resistenze


Periodo di segnalazioni danzerecce!

Dal 21 al 26 aprile 2009

Opificio Trame
RESISTENZE
Coreografie di Federicapaola Capecchi
testi e drammaturgia: Riccardo Walchhutter
musiche originali e canto: Maurizio Corbella
Con: Riki Bonsignore, Federicapaola Capecchi, Arianna Cavallo, Maurizio Corbella, Elisa Garbarini, Yuri La Cava

"Resistenze" è lo spettacolo che ha permesso alla coreografa Federicapaola Capecchi di essere selezionata per il progetto internazionale Choreographic Collision part 1 e 2 e di debuttare, a giugno 2008, alla 6° Biennale Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia (Direzione artistica di Ismael Ivo), con una creazione originale sul tema “Beauty. Art is beautiful!”, all'interno della piattaforma "Giovani coreografi italiani”. Lo spettacolo, a novembre 2008, ha ricevuto il Premio Nazionale La Torretta "destinato a tutti coloro che con il loro lavoro contribuiscono all'esaltazione dell'arte, della cultura, della solidarietà e ad elevarne i contenuti". Resistenze è emblematico della ricerca che Federicapaola Capecchi porta avanti da anni, un teatrodanza in cui parola, musica, corpo e coreografia s'innestano l'una sull'altra divenendo in scena un unicum indivisibile, suggestivo, evocativo e propositivo. Si susseguono parole, respiri, la mappa delle emozioni dei danzatori-attori che si aprono ad un'espressione in cui il corpo è riflessione e poesia, fonte di continue risorse in un permanente alternarsi tra realtà e desiderio, tra sogno e vita, divertimento. Corpi che si raccontano, confidano pensieri ed affetti che, per quanto unici e personali, alla fine riguardano tutti, perché nulla ci è estraneo. Confidenze strutturalmente essenziali ed emotivamente sferzanti, che colpiscono per purezza ed omogeneità. Così come i gesti. Su tutto, parole, danza, gesti un linguaggio vissuto, che arriva dal corpo e vi respira, senza automatismi né artifici tecnicistici. Esprimono il massimo della forza e della fragilità. Sembrano a volte sculture che sfiorano il piano dell'effimero, sospese in maniera inesorabile sulla scena. Tutto avvolto in un alone di serenità e confidenza. Punto di partenza, i rapporti tra gli individui, la dimensione dei rapporti tra gli uomini, da ciascuno sviluppata in modo soggettivo, secondo le proprie esperienze, anche e soprattutto le più intime. Le musiche sono originali, composte da Maurizio Corbella, che è sul palco con una strumentazione limitata ad una chitarra elettrica, voce ed effetti analogici. Le musiche seguono un canovaccio ma sono largamente influenzate in maniera estemporanea dalla performance dei danzatori. Così facendo si ha uno spettacolo mai uguale, in cui l'improvvisazione gioca un ruolo fondamentale. Le musiche sono pensate al totale servizio della danza e lavorano soprattutto in modo evocativo, portando a galla il sottotesto, di volta in volta ironico, alienato, doloroso o dolce delle coreografie. I testi sono di Riccardo Walchhutter.

Foto da Opificiotrame
Bellissima, a mio avviso, questa visione del teatrodanza, dei danzatori-attori e lo spazio dato all'improvvisazione, all'emozione del momento...
Coreografie di Federicapaola Capecchi (in foto): vi segnalo qui un suo curriculum completo e qui un'interessante intervista dalla quale non posso fare a meno di estrapolare un pensiero:
"La danza è forse la miglior forma di espressione della vita. È creazione di nuove ed ulteriori forme e idee. É un’urgenza."

lunedì 20 aprile 2009

Il canto del vento

foto da google

Stamattina, nella mia solita "rassegna stampa gratuita da mezzo pubblico", ho letto di questo spettacolo in scena stasera al teatro Sistina a Roma:

"Ascolta il canto del vento - Il destino degli Indiani d'America"

Con Marialaura Baccarini, Gabriele Sabatinidi Ennio Speranza, musiche Matteo Cremolini, arrangiamento e direzione coro Roberto Colavalle, luci Maurizio Fabretti, coro I Cantori della SIAE, video-proiezioni Bruno Capasso, regia Massimo Natale, produzione e direzione artistica Gabriele Guidi, produzione esecutiva Mind & Art S.r.l.
Ingresso libero, con prenotazione: Tel: 06.42007130 - Email:
prenotazioni@ilsistina.com

Quanti fossero i Nativi americani prima della colonizzazione europea è difficile da stabilire; le cifre dell'entità dello sterminio sono ancora al centro di un ampio dibattito storiografico. Secondo le ultime ricostruzioni, quasi il 90% della popolazione indigena sarebbe morta in un secolo. Le cause di una tragedia di così ampie dimensioni sono molteplici: gli stermini perpetrati dai “conquistadores”, le guerre intestine alimentate per facilitare l’occupazione, i lavori forzati in stato di semi-schiavitù e, non ultimo, i suicidi di massa, causati dal senso di smarrimento dovuto alla distruzione della loro fede e delle loro tradizioni. Nonostante il Congresso americano abbia riconosciuto ai Nativi la cittadinanza americana nel 1924, il loro diritto ad una piena identità storica e culturale è sempre stato negato. Robert Kennedy, durante la campagna elettorale per le presidenziali, definì il trattamento riservato agli Indiani d’America “una tragedia, oltre che una vergogna nazionale”. Edward Sheriff Curtis, fotografo ed esploratore americano, dedicò gran parte della propria vita all’approfondimento delle origini e della storia dei Nativi americani, impegnandosi in numerosissime spedizioni mediante le quali riuscì ad avvicinare e fotografare un popolo il cui destino si avviava al crepuscolo. "The North American Indian", l’opera monumentale che scaturì dai suoi viaggi, fu pubblicata nel 1930, dopo oltre 20 anni di lavoro. Lo spettacolo dedicato ai Nativi americani trae spunto da documenti, immagini e testi straordinari, per lo più tratti dal lavoro di Edward Curtis, delineando un universo fatto di costumi e tradizioni, spiritualità e musica, oltre a quel meraviglioso rapporto di amore e rispetto verso la natura che, solo oggi, la civiltà moderna rivaluta come reale strumento di tutela dell'ambiente.


Lo segnalo volentieri, forse perché la storia e la situazione delle popolazioni native americane mi ha sempre affascinata, forse perché qualcuno (non sto a spiegare perché e come mai) mi ha detto che molto probabilmente sono stata una squaw in una tribù d'indiani d'america....forse perché le loro danze e le loro musiche hanno su di me un'effetto quasi ipnotico...

Per saperne di più sui nativi americani, sulla loro storia e situazione attuale, vi rimando a questo sito...ed ora un'esempio delle loro danze, buona visione!


lunedì 13 aprile 2009

Creta e le sue danze

foto da google

Sono a casa malata ormai da più di una settimana, la varicella a trentadue anni non la auguro a nessuno!
Durante tutta la settimana, quando non ero a letto con la febbre e i miei occhi non erano troppo doloranti, mi mettevo davanti alla tv non potendo fare a meno di seguire le vicende del mio amato Abruzzo...di questo, grazie alla mia collega Fra, abbiamo parlato nel post precedente.

Oggi, forse perché è Pasquetta, ho voglia di evadere, vorrei partite per rigenerarmi un po' e per non pensare a tante cose, la prima meta a cui penso quando voglio star bene e rilassarmi, sono le mie amate isole greche, dove non vedo l'ora di tornare!

Perché non accennare allora alle danze popolari greche?!?

Tutti avranno sentito parlare o conosceranno il sirtaki, molti però non sapranno che lo stesso è nato appositamente per il film "Zorba il Greco", nel 1964, dove Anthony Quinn lo danza sulla bellissima spiaggia di Ierapetra, a Creta.
Parliamo allora di danze cretesi, forse perché Creta è l'isola che ho amato e amo di più.

Balos Beach, Creta - foto mia!

Vi rimando qui e qui per saperne di più su tutte queste danze: balli divertenti e trascinanti come il syrto, oppure danze nuziali come il siganos, danze che si rifanno al corteggiamento come la sousta o danze come il maleviziotiko, a passi piccoli e velocissimi...è facile imbattersi in queste danze alle feste, durante delle cerimonie, io le trovo allegre e affascinanti, piene dello spirito di una terra che amo molto.

Mi raccomando...mai intromettersi nelle danze cretesi senza essere invitati e senza seguire l'ordine delle danze stabilito!


giovedì 9 aprile 2009

Cercare di Rinascere

La danza spesso esorcizza la sofferenza. I grandi momenti di crisi, di passaggio e di dolore sono ricordati, fissati e superati anche grazie alla musica e alla danza.
Parlo del Beledi ad esempio. Le origini di questa danza egiziana sono legate all'esodo delle donne dai campi alle città e alla nostalgia di quella terra che non c'è più.

Ecco. Oggi la nostra terra non c'è più. Un pezzo di noi e della nostra cultura è stato violato dalla potenza della natura, che ci ricorda che per quanto evoluti possiamo essere, ci dobbiamo piegare alla sua volontà.

Così, qui esorciziamo il dolore e il silenzio e raccontiamo la danza della nostra terra, la cultura di una popolazione, la musica. Perchè sia una luce di speranza per ricominciare a vivere.

Abruzzo


martedì 7 aprile 2009

Flash Mob Dance


L’idea di questo blog nasce dalla passione per la danza, ma non solo. È una sorta di esperimento on line nato sulla scia di talent show come Amici, Vuoi Ballare con me (in onda su Sky dal 9 aprile) e Academy prossimamente su Rai 2, dedicati alla danza.

Per me che mangio pane, danza, marketing e internet è una buona occasione di capire che aria tira on line. Bhè, alla ricerca di nuove idee sono caduta su ValoriprimiLab e come spesso succede ho trovato una cosa molto interessante. In genere posto sul mio blog, ma questa volta è qui che è giusto postare.

In Belgio il lancio di un programma televisivo si fa un flash mob tutto a suon di danza. Per chi non sa di cosa si tratta ecco qui una definizione di flash mob, a grandi linee… in rete si trovano attività e video davvero divertenti!

Considerando che adoro i musical e che Tutti insieme appassionatamente è un cult, questo flash mob è stato fatto sulla canzone “Do Re Mi” di Julie Andrews



A quanto pare però, il flash mob dance non è nuovo… ecco qui un altro video, segnalato sempre da Valori Primi Lab (http://valoriprimilab.blogspot.com/2009/01/lifes-for-sharing-guerrilla-dance.html) questa volta però si balla a Londra, e si vede!!!

Ecco il video, con 350 ballerini!! Meraviglia!



Qui il channel su youtube da non perdere!!!